Dr.ssa Emanuela Iappini
Al giorno d’oggi si parla molto di Disturbi Alimentari visto anche l’aumento della loro incidenza, per cui molti genitori sono in allarme.
Molte possono essere le problematiche alimentari o le deviazioni da un comportamento considerato normale, come l’alimentazione selettiva, restrittiva (senza distorsione dell’immagine corporea), la fobia per alcuni cibi, l’iperalimentazione compulsiva. Molti di questi però sono transitori se i genitori non li rendono particolarmente problematici. Bisogna sempre considerare se il bambino o il ragazzo sta comunque bene.
L’alimentazione eccessiva è tipica dell’adolescenza poiché è un momento di crescita rapida, i maschi in particolare.
Tuttavia è bene e molto importante accorgersi quando il comportamento alimentare è sostenuto da un cambiamento umorale persistente come irritabilità, infelicità, assenza di valore personale. E’ bene preoccuparsi se vostra figlia appare spesso scontenta, ha sensi di colpa verso il cibo, se diventa sovrappeso o se mangia di nascosto in modo eccessivo o elimina il cibo vomitando o con l’uso di lassativi (“Disturbi alimentari Bryant-Waugh e Lask).
Spesso inizia con un desiderio di dimagrire, desiderio a volte espresso con l’intenzione di fare una dieta ma altre volte non espresso ma semplicemente agito negando il fatto.
Presto l’assunzione di calorie avviene con un drastico ipercontrollo, niente viene più assunto a caso ma tutto rientra in un piano studiato per ore durante il giorno. Sono i pensieri ossessivi che fanno breccia e se all’inizio generano euforia e orgoglio per la capacità di resistere che dimostrano, in seguito si mescolano alla paura di ciò che sta succedendo.
Ecco alcuni comportamenti tipici:
- eccessiva preoccupazione per il cibo
- forte interesse per la cucina
- tendenza a cucinare per la famiglia
- scelta di cibi ipocalorici
- tendenza a mangiare lentamente e a spezzettare il cibo
- negare di avere fame quando è evidente che dovrebbe averla
- sentirsi gonfia dopo una piccola ingestione di cibo
- forte irritabilità se il cibo cucinato non è stato “visto”
- aumento dell’attività fisica
- evitamento fino al ritiro sociale
- paura eccessiva e sproporzionata di aumentare di peso
- sviluppo di regole rigide di comportamento
- aumento di routine molto rigide
- cambio dello stile di abbigliamento
- aumento dell’atteggiamento di sfida e caparbietà
- possibile abuso di lassativi
- possibile fuga in bagno dopo il pasto (osservare se è stata bevuta molta acqua durante il pasto e se resta parecchi minuti in bagno).
Da un punto di vista fisico l’anoressia comporta, oltre alla perdita di peso e scomparsa del ciclo mestruale, stanchezza, vertigini, freddo “interno”, scarsa circolazione negli arti, sviluppo di lanugo (leggera peluria).
La bulimia comporta un peso medio (tra abbuffate e vomito compensano abbastanza), calli sul dorso delle dita, cefalee muscolo-tensive, erosione dentaria e del cavo orale, rischio di disidratazione importante.