La specie umana non è molto fertile.
Si calcola che, per la donna, la possibilità di essere fecondata, se ha un rapporto nel periodo fertile, non superi il 25% e questa probabilità decresce con l’età dei partner.
Si parla di “coppia con problemi di infertilità” dopo 12 mesi che la coppia che non ottiene un concepimento di rapporti liberi e non protetti. Questo limite si abbassa a 6 mesi per le donne di età oltre 35 anni ed in presenza di fattori di rischio.
Quando vengono a galla problemi di infertilità, sia per la donna che per l’uomo, risulta difficile, se non a volte impossibile, mantenere salda la coppia evitando di mandare a rotoli anche il rapporto amoroso tra i partner.
Si cresce nella consapevolezza di poter controllare tutto nella propria vita. Che studi fare, in quale campo lavorare, quando andare a vivere da soli, quando sposarsi e… quando avere un figlio.
Ma una diagnosi di infertilità in pochi istanti fa sfumare tutte le proprie aspettative.
Magari per anni sono stati adottati metodi contraccettivi per evitare una maternità indesiderata quando invece si decide di avere un figlio, questo non arriva.
Come reagisce la coppia?
Per la coppia è uno shock perché è qualcosa che proprio non ci si aspetta. Lo shock si trasforma poi in un sentimento di rifiuto e di rabbia.
La scelta del partner è cambiata molto rispetto ai nostri nonni. Adesso scegliere il proprio uomo dipende molto dall’istinto, dalle esigenze personali e dall’obiettivo che si vuole raggiungere. Spesso la coppia si lega inconsciamente e in età avanzata con l’idea di voler avere un figlio e costruire la propria famiglia.
Ecco che allora il mancato raggiungimento dell’obiettivo e dello scopo inconscio del legame genera circoli viziosi di ansia, depressione, tristezza, senso di solitudine e accuse reciproche.
Spesso accade che in queste situazioni si accusi il partner
di “non provare gli stessi sentimenti”,
di “non sentirsi capiti”
oppure ci si sente inferiori ed in colpa nei confronti dell’altro perché non in grado di procreare creando in entrambi senso di inadeguatezza anche verso le aspettative sociali:
“io non sarò mai una mamma, come tutte le altre”…
“non sono stato in grado di rendere mia moglie una mamma, non sarò mai un papà”…
Quando si parla di infertilità viene semplicemente meno e non si realizza quel progetto che, dopo la formazione della coppia stessa, si era pensato di costruire insieme per sentirsi completi e più forti: avere un figlio.
Il progetto viene meno e la coppia entra in crisi.
La risoluzione della crisi di coppia è tanto più difficile tanto più lo status di genitori è necessario alla propria identità personale e di coppia.
L’amore verso l’altro è per la persona in se’ capace di creare “famiglia” anche senza figli, e non perché l’altro ha un senso solo all’interno di progetto idealizzato.
Lavorare insieme alla coppia da un punto di vista psicologico è necessario per fare emergere le rabbie in modo indirizzato, affinchè non inneschino ferite insanabili; è necessario per ridefinire obiettivi e progetti di vita insieme.
Spesso è necessario lavorare anche individualmente perché in questa sensazione di fallimento riemergono irrisolti e rabbie personali che saranno proiettate sull’altro partner innescando un loop distruttivo.
Le date di appuntamento verranno decise di volta in volta, concordate nel pieno rispetto delle esigenze di entrambi.